Codice di Condotta
I titolari dello Studio Legale assicurano il rispetto delle regole di condotta previste dal Codice di Condotta Deontologico Forense.
In ogni caso gli Avvocati, per la tutela dei propri clienti e perché credono fermamente che è necessario aderire a principi etici per meglio svolgere la professione, elencano alcuni principi estratti dal codice di comportamento elaborato nel 1764 dall'avv.to Alfoso de' Liguori a cui aderiscono nello svolgimento della propria attività professionale:
- Non bisogna accettare mai cause ingiuste, perché sono perniciose per la coscienza e per il decoro;
- Non si deve difendere una causa con mezzi illeciti ed ingiusti;
- Non si deve aggravare il cliente di spese indecorose, altrimenti resta all’avvocato l’obbligo della restituzione;
- Le cause dei clienti si debbono trattare con quell’impegno col quale si trattano le cause proprie;
- E’ necessario lo studio dei processi per dedurne gli argomenti validi alla difesa della causa;
- La dilazione e la trascuratezza negli avvocati spesso dannificano i clienti, e si devono rifare i danni, altrimenti si pecca contro la giustizia;
- Non è lodevole un avvocato che accetta molte cause superiori ai suoi talenti, alle sue forze ed al tempo che spesso gli mancherà per prepararsi alla difesa;
- La giustizia e l’onestà non devono mai separarsi dagli avvocati (...), anzi si devono sempre custodire come la pupilla degli occhi;
- Un avvocato, che perde una causa per sua negligenza, si carica dell’obbligazione di risarcire tutti i danni al suo cliente;
- Nel difendere le cause bisogna essere veridico, sincero, rispettoso e ragionato;
- I requisiti di un avvocato sono: la scienza, la diligenza, la verità, la fedeltà e la giustizia.
Degli obblighi de' giudici, avvocati, accusatori e rei, a cura di Nino Fasullo, Sellerio editore Palermo, Palermo, II Ed., 1999, pp.83-4)